Io credo che Papa Francesco sia un santo che prega molto e cerca un contatto sincero con le persone, in particolare coi poveri

10 / 2019     RU / ITA
Io credo che Papa Francesco sia un santo che prega molto e cerca un contatto sincero con le persone, in particolare coi poveri
Don Walter Magnoni Referente ecclesiastico nazionale Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice
Il popolo russo e’ abituato a credere che l’Europa cattolica non condivide i valori tradizionali della Russia. Una politica severa intollerante verso la minoranza sessuale, divieti straordinari per la propaganda omosessuale mettono la Russia a parte dalla civilta’ europea contemporanea. Ma davvero e’ tutto come ci fanno vedere attraverso un’ottica delle notizie politiche e mainstream? Quali sono i valori europei del centro ed orientamento europeo principale — La Santa Sede? Cosa sta sognando la gioventu’ europea e perche’ per Europa sarebbe meglio rimanere indivisibile nell’intervista esclusiva per il giornale LeadersToday ci racconta Referente ecclesiastico nazionale Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice e responsabile del Servizio per la pastorale sociale e il lavoro della Diocesi di Milano Don Walter Magnoni.

L’Europa di oggi ha scelto la linea di tolleranza per i matrimoni omosessuali, adozione dei bambini dai partner omosessuali, educazione sessuale in precedenza nelle scuole primarie, prostituzione legalizzata e uso legale della droga. Tutto quello si chiama la tolleranza a minorita e la protezione dei diritti umani. Ci dica, come la Santa Sede considera questi trend sociali? Cosa ne pensa Lei di questo cambiamento europeo? Cosa fa La Chiesa Cattolica per la salvezza della sua gregge?

La situazione europea è certamente condizionata da una visione culturale «laicista» che parte da un concetto di libertà inteso come «autonomia», ovvero l’idea che ogni uomo è legge a sé stesso. Questa concezione dell’uomo porta a una politica dove l’etica assume un valore irrilevante e prevale la semplice volontà del singolo.
Nella visione cristiana vi è sempre un vaglio dell’etica di fronte a ciò che la tecnica può fare. Il principio di fondo è che non tutto ciò che è tecnicamente possibile è lecito compierlo. In tal senso la cosiddetta maternità surrogata è considerata moralmente inaccettabile, così come il l’eutanasia presente ad esempio in Svizzera.
Credo che per il cristianesimo la sfida odierna su questi fronti si giochi sul terreno della cultura. Questo chiede una capacità argomentativa in grado di dare ragione agli orientamenti etici.
Per la Chiesa cattolica il matrimonio è un sacramento che possono vivere un uomo e una donna e dal quale vi può essere una fecondità anche biologica. C’è un valore intrinseco nella differenza sessuale e su questo tema San Giovanni Paolo II aveva studiato a fondo donando a tutti noi delle catechesi molto profonde. L’unione tra due uomini o tra due donne non è un matrimonio. Sempre a partire dal valore della differenza sessuale si possono portare diverse ragioni per mostrare che l’adozione di bimbi chiede la presenza di un uomo e di una donna. Ogni buon pedagogista riconosce il valore della complementarietà tra maschile e femminile.
Sull’uso delle droghe è sempre questa visione autonoma della libertà a non cogliere il male di certe sostanze. La sfida è quella dell’imparare ad amare sé stessi e riconoscere che la salute è un bene che Dio ci dona e non abbiamo il diritto di metterla a rischio. La visione cristiana vede la libertà in chiave relazionale ed in particolare chiede di aver cura di tre rapporti: Dio, gli altri e la terra. Ogni volta che non c’è rispetto per queste relazioni fondamentali, l’uomo cade nel peccato.

Per ultimi 10—15 anni l’immigrazione illegale ha irrotto L’Europa. Molti di loro ricevono le case, sussidi di disoccupati sostegno del Governo, mentre i cittadini italiani soffrono dalla disoccupazione e il livello basso della vita’. Come Vaticano, come riguarda del problema del genere? E’ possibile che l’Europa perde la sua faccia se tutto continua allo stesso modo?

L’uomo da sempre migra e lo fa per tante ragioni, talora legate a situazioni conflittuali, oppure spinto dalla fame o dal desiderio di una vita migliore. L’Italia è stata per tanto tempo un Paese di emigrazione. Solo dagli anni ’80 ha iniziato ad accogliere persone di altri popoli. La fine del comunismo ha portato a migrazioni di gente dell’est Europa a partire dall’Albania, dalla Romania e da altre terre dell’Unione sovietica. Vi è poi stata una costante migrazione dall’Africa, dall’America latina e dall’Asia. L’arrivo di persone straniere è andato a mitigare il problema del grosso calo demografico che sta avvenendo in Italia, ma al contempo, soprattutto dopo l’ultima grande crisi economica ha creato tensioni tra le persone.

Oggi esiste una «mafia etnica», ovvero persone tutte provenienti da alcune nazioni che hanno monopolizzato in alcuni luoghi i traffici della droga o della prostituzione

Alcuni italiani, appartenenti a ceti medio bassi, hanno iniziato a vedere i nuovi venuti come concorrenti nel mondo del lavoro. Inoltre la malavita ha talora assoldato persone straniere. Oggi esiste una «mafia etnica», ovvero persone tutte provenienti da alcune nazioni che hanno monopolizzato in alcuni luoghi i traffici della droga o della prostituzione. L’Europa per troppo tempo ha delegato all’Italia la questione migranti e solo adesso s’inizia a immaginare una politica europea. I cristiani sentono forte l’appello del Vangelo all’accoglienza, ma al contempo non sono così ingenui da non scorgere i pericoli. In tal senso servono sia l’intelligenza che il cuore per realizzare logiche di accoglienza che permettano ai nuovi arrivati di vivere bene contribuendo al bene comune. È necessario superare la falsa alternativa: stranieri/italiani per immaginare percorsi di crescita di tutti. Al contempo la politica non deve strumentalizzare una questione così delicata per raccogliere un facile consenso. In ogni caso la migrazione va affrontata sempre più come questione prettamente europea.

Una grave parte della gioventu’ italiana parte ogni anno in altri paesi per cercare una vita migliore. Il motivo principale e’ disoccupazione e l’assenza delle prospettive dentro del suo paese. Davvero l’Italia non interessa nulla dei suoi figli e non e’ pronta ad aiutarli? Cosa succede secondo Lei tra 10 anni se la situazione rimane allo stesso posto?

I giovani in effetti partono per cercare «fortuna» in altri Paesi, non migrano tutti, ma tra quelli che se ne vanno talora ci sono persone di grande valore. È per questo che si è coniato il detto «fuga di cervelli». Questo è un problema serio e che chiede di essere affrontato con urgenza. Infatti per la Stato ogni giovane che studia è un costo, se poi dopo aver studiato le persone migrano è chiaro che si rischia di aver fatto un investimento in perdita.
La sfida è quella di ripensare le politiche del lavoro favorendo inserimenti seri per i giovani. Scommettere sui giovani significa scommettere sul futuro. Lo Stato paradossalmente spende moltissimo in previdenza e sanità e troppo poco in politiche giovanili per il lavoro e la ricerca. La stessa università dovrebbe essere ripensata per ridare spazio ai giovani meritevoli.
A ben guardare il problema si accentua se guardiamo al sud del Paese, dove le opportunità sia di studio che di lavoro sono sempre meno. Qui ci sarebbe il grande tema del rilancio delle aree interne, cioè dei territori che si stanno spopolando e che potrebbero ripartire solo se riescono a immaginare politiche attrattive per i giovani. Alcuni comuni italiani stanno praticamente regalando casa disabitate a giovani a patto che tornino a vivere queste terre.
È una politica che, se accompagnata da altre accortezze, potrebbe diminuire le migrazioni e favorire il rilancio di zone che rischiano di rimanere senza abitanti una volta che gli anziani rimasti saranno morti.
Infine, non dobbiamo essere preoccupati del fatto che un giovane vada per un certo tempo all’estero, ad esempio attraverso il progetto Erasmus. Vedere altri luoghi di per sé è sempre una ricchezza, ma il punto chiave è quello di creare le condizioni affinché i giovani che fanno un’esperienza all’estero possano tornare in Italia col desiderio di far crescere il nostro Paese.

L’Italia e’ una tra quelli che sono contro il processo di globalizzazione, pero e’ impossibile lottare contro quel main-stream da solo. Ci dica come La Santa Sede considera il processo di globalizzazione nel mondo e cosa ne pensa di fatto che molti paesi europei vogliono uscire dal Unione Europea? Secondo Lei Italia deve lasciare quella struttura? Perche’?

La globalizzazione è un dato di fatto. Benedetto XVI lo afferma molto bene nell’enciclica Caritas in veritate. Chi è «contro» la globalizzazione semplicemente nega la realtà. L’aspetto davvero importante è cogliere tutte le potenzialità che la globalizzazione porta in sé ed evitare gli effetti negativi connessi. Dopo che la Gran Bretagna ha votato la Brexit, l’Europa si è accorta in breve tempo di quanto si sia deboli fuori dall’Unione Europea.

In Italia, prima della Brexit, c’era un gruppo che era per uscire sia dell’Europa che dalla moneta unica. Oggi, anche in virtù di quanto accaduto in Gran Bretagna, nessuno più si dice a favore dell’uscita dall’Europa

Ancora oggi l’Inghilterra soffre pesantemente per colpa di quel referendum. I giovani votarono in maggioranza a favore del rimanere in Europa e lo stesso fece la popolazione di Londra. A votare per la Brexit furono i più anziani e le popolazioni periferiche. Tutti hanno visto come in realtà far parte dell’Unione Europea sia decisivo per non soccombere alle logiche economico finanziarie che la globalizzazione crea. In Italia, prima della Brexit, c’era un gruppo che era per uscire sia dell’Europa che dalla moneta unica. Oggi, anche in virtù di quanto accaduto in Gran Bretagna, nessuno più si dice a favore dell’uscita dall’Europa, al massimo — giustamente — si cerca di lavorare sui tavoli europei per far sentire le ragioni del Paese.

Un famoso film di un registra italiano Paolo Sorrentino «The Young Pope» mostra la figura del Pontefice come un santo, vero e sincero. Il protagonista Lenny Bellardo decisivamente sta lottando contro la pedofilia, punisce i colpevoli e fa I miracoli con la Sua santa preghiera, che porta I risultati veri. Ci dica se e’ possibile stesso movimento nella vita reale, oppure e’ solo un film, e gay-lobby e pedofilia rimangono per sempre nella nostra societa’ nonostante le preghiere miracolosi?

Non ho visto il film di Sorrentino, anche se diverse persone me ne hanno parlato. Io credo che anche Papa Francesco sia un santo che prega molto e cerca un contatto sincero con le persone, in particolare coi poveri.
Però, assistiamo a tanti attacchi al Papa e questa non è una novità. Ho sempre pensato che il modo col quale il diavolo agisce sia quello di cercare di mettere zizzania e favorire le separazioni. Pregare per il Papa e la Chiesa e vivere nel nostro piccolo una testimonianza di vita secondo il Vangelo credo sia la via da perseguire.

E’ possibile che la polemica tra la chiesa cattolica e ortodossa finisce un giorno e entrambe diventano una chiesa comune cristiana senza nessun differenza? Secondo Lei puo’ servire questo cambiamento al mondo? Cosa puo’ succedere in questo caso?

Io sogno l’unità dei cristiani. Le divisioni sono sempre frutto della presenza del maligno. Solo che poi, più passa il tempo e più difficile diventa ritrovare vie di unità. Quello che mi auspico è che anzitutto cresca sempre più la stima reciproca tra cattolici e ortodossi. Solo un clima di amicizia può essere il terreno per affrontare con serenità le dispute dottrinali per vedere quali passi di comunione è possibile realizzare oggi.

Un grande Santo Nicola e’ famoso e molto rispettato in Russia in ogni casa. I pellegrini dal mondo slavo vanno ogni anno ad inclinarsi a Santo Nicola a Bari, pero in Italia Santo Nicola e’ considerato semplicemente come un Santo locale nonostante della sua popolarita’ mondiale. Perche’? Quali santi comuni tra ortodossi e cattolici abbiamo oggi? Se Dio e’ unico, perche’ siamo diversi?

Credo che il punto di partenza sia la figura di Gesù Cristo e il Vangelo. Dobbiamo recuperare l’unità dottrinale a partire dalla Parola di Dio. I santi poi sono importanti, ma restano un secondo livello: cioè persone che nella loro vita hanno provato a vivere secondo il vangelo. Troviamo grandi santi sia nel mondo cattolico che in quello ortodosso. Tutti i santi prima del 1054 sono comuni tra cattolici e ortodossi. Sant’Ambrogio sono molto venerati. Non è un caso che ci chiedono molte reliquie di Santi nostri.

Qual’e’ l’opinione della Santa Sede e il Pontefice della politica estera russa e il suo Presidente Vladimir Putin? E’ d’accordo con le azioni di Putin sulla mappa mondiale oppure li considera come una persona aggressiva? Come sarà il futuro delle relazioni tra la Russia e l’UE? Tra l’Ue e l’USA?

La figura di Putin è complessa e dal nostro osservatorio abbiamo troppi pochi elementi per dare una valutazione. Quello che emerge talora è la fatica nel trovare spazio di parole da parte dei suoi oppositori interni. Si pensi alla morte di Anna Politkovskaja giornalista che aveva duramente attaccato Putin per dire come da noi questo politico abbia un profilo per lo meno controverso. Però non ho sufficienti conoscenze dirette per entrare nel merito della sua politica interna ed estera.