Lo stile di vita italiano, Un filo sottile del vero stile

6 / 2019     RU / ITA
Lo stile di vita italiano, Un filo sottile del vero stile
Mario Boselli Presidente onorario della Camera nazionale della moda italiana e dell'Arab Fashion Council, Commandeur de l’Ordre National de la Legion d’Honneur (Francia), Cavaliere del Lavoro e Cavaliere di Gran Croce (Italia)
I motivi per i quali l’Italia è il Paese più creativo e la patria del design per tutto il mondo.

«È da 13 generazioni che la nostra famiglia opera nel settore tessile-abbigliamento-moda. Un nostro antenato ha iniziato l’attività della produzione di seta nel 1586 a Garbagnate Monastero. Lì, dove e’ nata la storia imprenditoriale, l’attività è continuata ininterrottamente fino ai giorni nostri, passando dalla trattura della seta, alla torcitura di tale filo importato dalla Cina e successivamente alla trasformazione delle fibre artificiali e sintetiche. Dagli anni ’60 l’attività si estesa alla produzione dei tessuti a maglia (Jersey e interlock) fino al prodotto finito.
Io ho iniziato ad occuparmi dell’azienda di famiglia nel 1959, quando avevo 18 anni ed ho continuato a lavorarci fino al 2005. Le forti radici, la nostra storia e la sua tradizione, ci hanno consentito di espanderci e di crescere, così siamo andati ad aprire anche altre nostre fabbriche in Italia e in Slovacchia.
Al di là dell’impegno imprenditoriale, fin dall’inizio mi sono occupato delle associazioni di categoria: sono stato Presidente di Federtessile, che ha avuto una importanza particolare nel ambito dell’industria tessile-abbigliamento, poi presidente di Pitti Immagine, una realtà che a Firenze opera con successo nella promozione dell’abbigliamento uomo, bimbo, e dei filati, infine sono stato per 15 anni il Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, della quale ora sono il Presidente Onorario. Oltre che nell’ ambito della moda ho anche lavorato, per più di 30 anni, e lavoro nel settore bancario. Ora sono Presidente di Banca5, consigliere di Mediocredito Italiano e di Intesa Sanpaolo for Value, tutte realtà del primo gruppo bancario italiano. Al di fuori del mondo della finanza sono il presidente dell’Istituto Italo Cinese».
Perché l’Italia è la prima nel mondo dal punto di vista di creatività e qualità e la seconda, solo dietro a Cina+Hong Kong per le dimensioni? Perché l’Italia è cosi importante nel mondo della moda e del design e quale è la differenza tra la Francia e l’Italia?
«l’Italia e la Francia sono i due unici Paesi al mondo che fanno veramente moda. La Francia è la capitale dell’alta moda. Nell’alta moda si riscontrano tre elementi caratteristici: un abito, unо stilista ed un cliente, e i numeri complessivi sono quindi limitati. Mentre, noi, italiani, siamo i leader nel prêt-à-porter di alta gamma con tanti protagonisti, solo per citarne alcuni: Versace, Armani, Valentino. La produzione di prêt-à-porter di alta gamma realizza una serie di prodotti più o meno numerosi a seconda che si tratti di prima linea, seconda linea o licenze. Proprio questo ci permette di arrivare a cifre importanti: fatturato nel 2018 è stato di circa 67 miliardi di Euro, l’export di 52 e il saldo attivo di 18. L’occupazione è di circa 560 mila addetti che lavorano in circa 60 mila imprese.

L’effetto Rinascimento

Attribuisco il successo di questo settore a una definizione, quella de «il Bello Ben Fatto» che si basa sulle capacità degli imprenditori italiani che fanno miracoli nelle loro PMI e sulla filiera produttiva, che parte dai filati per giungere ai tessuti e alla confezione di prodotti di abbigliamento e moda. Questi imprenditori hanno inoltre una capacità particolare e unica in tutto il mondo: quella di coniugare la tecnologia con la creatività. Questa «creatività tecnologica» è frutto di una sinergia fra due aspetti. Uno bassato sulla nostra storia e la nostra cultura, il nostro senso estetico non risiede solo nei manager, ma anche nei nostri operai, ed è questo che io definisco come l’effetto Rinascimento: per noi italiani produrre delle cose brutte è quasi un delitto.

Attribuisco il successo di questo settore a una definizione, quella de «il Bello Ben Fatto» che si basa sulle capacità degli imprenditori italiani che fanno miracoli nelle loro PMI e sulla filiera produttiva, che parte dai filati per giungere ai tessuti e alla confezione di prodotti di abbigliamento e moda

Il secondo è basato sull’innovazione tecnologica, il meccano tessile e la completezza delle filiere. In conclusione, noi non saremmo creativi come francesi (guardate la storia della haute couture), oppure così tecnologicamente sviluppati come I giapponesi, gli americani o i tedeschi (si veda l’area dei fili e delle fibre) ma rimaniamo sempre i primi nella nostra capacità’ di coniugare i detti fattori nei grandi gruppi e nei distretti industriali. È questo che fa dell’Italia un paese particolare e unico nell’ ambito moda.

Food, Fashion, Full design

Se allarghiamo il ragionamento al di là della moda dobbiamo parlare delle altre due F. Un prodotto italiano ben fatto si declina infatti con tre lettere F: Food (cibo e vino), Fashion (moda) e Full design. Questi tre elementi rappresentano lo stile di vita italiano, che ci viene invidiato dal mondo. Quando noi vendiamo un abito italiano, certamente vendiamo anche uno stile di vita. Lo stesso vale per il vino come per il design. Se riflettete bene su questi prodotti concluderete che rappresentano quello che sta più vicino alla vita dell’uomo e della donna: se mangiamo e vestiamo bene, viviamo in un ambiente armonioso, rappresentiamo l’eccellenza dello stile di vita italiano, che e’ quello che ci da gioia.
Concludo con la comunicazione di una nuova iniziativa: ho deciso di fare un regalo a Milano e per questo e ho registrato un marchio e creato un sito internet (www.milanoitalianstyle.it): Milano è l’emblema dello Stile Italiano ed è la capitale di quel sistema di eccellenza che si basa sul design, la moda, la sua internazionalità alta e concreta».