Le regole dell’educazione finanziaria dei banchieri italiani Banca d’Italia

1 / 2021     RU / ITA
Le regole dell’educazione finanziaria dei banchieri italiani
Giuseppe Ghisolfi Vice Presidente Gruppo Europeo Casse di Risparmio e Consigliere WBSI (Associazione Mondiale delle Casse di Risparmio) e del CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro)
Nell’articolo si analizza il tema dell’attività della Banca d’Italia, le sue funzioni principali, la responsabilità e le competenze, il suo ruolo nel sistema bancario europeo e l’influenza sull’ orientamento del percorso della politica finanziaria del paese.

Una sintesi mensile del libro «Lessico finanziario» di Giuseppe Ghisolfi, un famoso banchiere e scrittore italiano sarà pubblicato mensilmente dalla nostra rivista con il gentile permesso dell’autore.
Il nome di Beppe Ghisolfi viene alla luce ed appare nelle librerie italiane tra i volumi di economia e finanza. Grazie alla sua esperienza nel giornalismo, l’autore è riuscito a rendere queste tematiche molto interessanti ed avvincenti. L’attività principale di Beppe Ghisolfi è quella Vice Presidente Gruppo Europeo Casse di Risparmio e Consigliere WBSI (Associazione Mondiale delle Casse di Risparmio) e del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro). Il libro piacerà a qualsiasi persona anche se non interessata ai temi finanziari e sicuramente diventerà un suo entusiasta lettore. Il suo libro «Lessico finanziario», che spiega tutti i termini finanziari ed economici è pubblicato sul nostro giornale ogni mese con il gentile permesso dell’autore.
«E’ un dizionario con le voci più utilizzate dalla finanza. Ogni termine ha per autore un personaggio particolarmente qualificato. Ho scelto tra professori, banchieri, avvocati, professionisti, storici ed economisti tra i più preparati che io conosca. Credo che si tratti di un’opera veramente importante ma soprattutto utile in questi tempi dove anche se non ti occupi di economia, lei si occupa di Te».

Magda Bianco, Capo Servizio della Banca d’ItaliaBanca d’Italia

Cosa è e cosa fa una Banca Centrale, e quindi, nel caso italiano, la Banca d’Italia?
In primo luogo non è una banca come le altre, una banca «commerciale», che raccoglie depositi dai risparmiatori e presta a consumatori e imprese.
È, per certi versi, una «banca delle banche», che contribuisce a definire e poi mettere in atto la «politica monetaria» e lavora per la stabilità del sistema finanziario.
Di seguito proviamo a spiegare in cosa consistono questi due compiti, i ruoli principali della Banca Centrale italiana.
Ma ricordiamo che la Banca d’Italia fa anche molte altre cose, tra cui stampare le banconote, eseguire i pagamenti per conto dello Stato, dare supporto all’Arbitro Bancario Finanziario per risolvere controversie tra cittadini e banche, promuovere l’educazione finanziaria…

Ma andiamo con ordine

La Banca d’Italia è la Banca Centrale della Repubblica Italiana ed è parte dell’Eurosistema, composto dal le Banche Centrali nazionali dell’area dell’euro1 e dalla Banca Centrale Europea (BCE). Una Banca Centrale è un’istituzione indipendente che in primo luogo è responsabile per la politica monetaria: la finalità è assicurare la stabilità dei prezzi (in altre parole un’inflazione contenuta)2. Nell’Eurosistema la politica monetaria viene decisa dalla BCE e dalle altre Banche centrali in modo coordinato, con decisioni assunte collegialmente con l’obiettivo di mantenere il tasso di inflazione su valori prossimi ma inferiori al 2 per cento.

Quali sono gli «attrezzi» utilizzati per realizzare questo obiettivo?

In altre parole, quali sono gli strumenti della politica monetaria? Lo strumento principale è la fissazione di tassi di interesse di riferimento, a cui la Banca Centrale presta alle banche, per questa via influenzando i tassi praticate da queste ultime a imprese e famiglie3. Ad esempio, una riduzione dei tassi induce un aumento della spesa e per questa via una crescita dell’inflazione.
Più recentemente, sono state utilizzate anche misure definite «non convenzionali» (perché non utilizzate in tempi «normali») per offrire direttamente liquidità al sistema economico e favorire il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione. Gli impulsi della politica monetaria si trasmettono all’economia reale attraverso i mercati finanziari e il sistema dei pagamenti. La Banca d’Italia dà attuazione alle scelte di politica monetaria mediante operazioni sui mercati che hanno l’obiettivo di aumentare o ridurre la liquidità; inoltre gestisce, insieme ad altre Banche Centrali nazionali, sistemi di pagamento all’in- grosso e al dettaglio, che consentono pagamenti tra le banche europee (si pensi che ogni giorno in media vengono realizzate circa 500.000 operazioni). Ne supervisiona il corretto operare, essenziale per il funzionamento di tutti i mercati finanziari.
Ma veniamo al secondo compito, quello di assicurare la stabilità del sistema finanziario. Il sistema finanziario consente a imprese, famiglie, amministrazioni pubbliche e altri operatori di fare pagamenti, trasferire risorse, gestire rischi. Per le sue caratteristiche è esposto al rischio che problemi locali si propaghino e si amplifichino. È inoltre caratterizzato da asimmetrie informative tra intermediari e clienti che richiedono tutele specifiche. Per questo richiede di essere regolato e sorvegliato in modo speciale.
La Banca d’Italia vigila per assicurare una sana e prudente gestione degli intermediari finanziari. Dal 2014 svolge questo compito insieme alle altre autorità europee di supervisione nell’ambito del Meccanismo di Vigilanza Unica europea per quanto riguarda le banche di maggiori dimensioni (quelle cosiddette «significative»), mentre si occupa in autonomia di quelle di dimensioni minori.

Quali sono gli «attrezzi» per questo compito?

La normativa, innanzi tutto, che guida i comportamenti di banche e altri intermediari; i controlli sui loro comportamenti effettivi; gli interventi (tra cui, quando necessarie, le sanzioni) quando quei comportamenti non sono soddisfacenti.
La Banca d’Italia vigila anche sulla trasparenza e correttezza dei comportamenti degli intermediari nelle relazioni con la clientela e supporta uno strumento per risolvere direttamente le controversie (l’Arbitro Bancario Finanziario).
È anche Autorità Nazionale di Risoluzione delle crisi: svolge compiti di istruttoria e operativi nell’ambito del Meccanismo di Risoluzione Unico europeo delle crisi delle banche maggiori e gestisce le crisi delle banche di minori dimensioni («non significative»).
Per rendere più efficace l’espletamento dei compiti di politica monetaria e delle altre funzioni istituzionali, la Banca d’Italia svolge anche una intensa attività di analisi e ricerca in campo economico-finanziario e giuridico.

Organizzazione

Alla guida della Banca d’Italia vi sono il Governatore e il Direttorio (costituito da Governatore, Direttore Generale e tre Vice Direttori Generali). Il Consiglio superiore (composto da Governatore e tredici Consiglieri) segue l’amministrazione generale dell’Istituto, la vigilanza sulla gestione, il controllo interno. Al capitale della Banca partecipano banche, assicurazioni, fondazioni, fondi pensione, enti e istituti di previdenza. Nessuno di loro può detenere più del tre per cento, né può interferire nelle funzioni istituzionali.
Le informazioni per comprendere i compiti della Banca d’Italia sono contenute nel sito www.bancaditalia. it. In particolare è utile il video «Che cosa fa la Banca d’Italia».

1 Si tratta delle Banche Centrali di 19 paesi: oltre all’Italia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Austria, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Finlandia, Grecia, Slovenia, Cipro, malta, Slovacchia, Estonia, Lettonia, Lituania.
2 In alcuni paesi la Banca Centrale è tenuta anche ad agire a sostegno della piena occupazione.
3 Gli altri strumenti tipici della politica monetaria sono le «operazioni di mercato aperto», con cui vengono acquistati e venduti titoli dalle banche, e gli interventi sul coefficiente di riserva obbligatoria delle banche.

Текст: Светлана Догадкина